LA MADONNA DELLE GRAZIE DA NIZZA A TORINO

Nel 1905 Madre Elisa Roncallo a completamento della Chiesa del “Sacro Cuore”, fatta costruire per le ragazze esterne che frequentavano l’Istituto “Nostra Signora delle Grazie”, fa allestire una cappellina mariana dedicata a “Nostra Signora delle Grazie”. Don Bosco, infatti, per rispetto ai frati francescani, che per ben due volte erano stati costretti a lasciare il convento e l’annesso santuario dedicato a “Nostra Signora delle Grazie” per la soppressione degli ordini religiosi e il conseguente incameramento dei beni da parte dello stato, aveva preferito lasciare il titolo mariano e non cambiarlo con quello a lui caro di “Maria Ausiliatrice”. Fu chiamato un valente pittore piemontese: Enrico Reffo.Il quadro rappresenta la Madonna che siede su un trono dalla foggia neogotica con putti ai lati ed è avvolta da un ampio manto blu, lo sfondo è dorato e mette in risalto il soggetto. In braccio, addormentato, il Bambin Gesù. Il viso di Maria ha un incarnato pallido illuminato dall’aureola, mentre quello del Bambino è arrosato da un sonno sereno e profondo. Il Reffo ci trasmette due figure fortemente realiste, fortemente caratterizzate da verismo; il pittore predilige le tinte luminose e riesce ad esprimere un forte sentimento di contemplazione e di profonda devozione. Si nota lo studio della luce dal vero, il colore è pulito, netto, steso per larghe campiture.

Questo quadro è stato richiesto per l’inaugurazione del Museo “Casa don Bosco” dove sarà esposto fino al 31 gennaio 2021: La Congregazione dei “Salesiani di Don Bosco” “ha la gioia e la responsabilità di consegnare, per il bene di tutta la famiglia salesiana del mondo, per i pellegrini e i turisti della Città di Torino, il nuovo allestimento museale, completamente rinnovato, dei luoghi delle origini, dell’avventura educativa e spirituale di don Bosco. Sono stati ristrutturati gli ambienti collocati sotto il cortile e la Casa Madre, ma è anche stata restaurata integralmente la collezione di oggetti appartenuti sia a don Bosco che alla prima comunità salesiana. Èun patrimonio da scoprire e da gustare, apprezzandone il valore culturale, devozionale e d’identità salesiana”. (Rettor Maggiore dei Salesiani -Don Ángel Fernández Artime).Chi volesse quindi vederlo prima del febbraio 2021: appuntamento a Torino Valdocco, al Museo “Casa don Bosco”.

(Comunicato Stampa dell’archvio storico fma di Nizza Monferrato)