ANNIVERSARIO PROFESSIONI AD ORTA

Il 6 agosto scorso, nella splendida luce della Trasfigurazione del Signore e dentro i 142 anni di storia del nostro Istituto che cammina, ancorato alle  radici,  per le vie dei giovani,  la Comunità della Casa Madre Mazzarello di Orta San Giulio , ha vissuto un evento straordinario di grazia e di comunione non solo per la festa del GRAZIE ma soprattutto per la celebrazione di alcuni anniversari di professione:  d’oro per sr Lina Romanello e sr M. Pia Zanetta;  di diamante per sr Giuseppina Cardis e sr Jolanda Rizzo; di ferro per sr Angela Bacchin,  per sr Armida Cesaro già missionaria nel Congo, per sr Sarita Zanoli;  di platino per sr Angela Freddi: 50, 60, 70, 75 anni di una vita pienamente donata al Signore per i giovani; una vita che ancora oggi, nonostante gli acciacchi  delle tante “primavere” vissute, ha il volto splendido della gioia.

Anche noi, come già Pietro, Giacomo e Giovanni, siamo state invitate a salire sul Tabor, a vedere,  all’orizzonte delle nostre vite, la bellezza che tutto incanta, che tutto riempie, che tutto redime. È stato un giorno di memoria e giorno di futuro, un giorno di gratitudine e giorno di fedeltà: siamo ritornate alle origini della nostra vocazione, ricordando quando e come abbiamo  scoperta e accolta la chiamata del Signore, vedendo in essa il dispiegarsi del disegno d’amore di Dio sulla nostra vita. L’invito rivolto dal Padre ai discepoli “Ascoltatelo!”, l’abbiamo sentito risuonare ancora una volta anche per noi. Ascoltatelo!  E’ un invito a lasciare che la luce di Cristo illumini la nostra vita e ci comunichi la forza per annunciare e testimoniare il Vangelo, oggi, qui, a Orta.

La giornata, preceduta da una intensa preparazione spirituale, è stata, quindi,  vissuta all’insegna  della luce, la prima di tutte le parole di Dio, la figlia primogenita della creazione: sia la luce! Abbiamo in tal modo voluto richiamare a noi stesse e manifestare ai presenti,  alle nostre collaboratrici laiche, al gruppo della schola cantorum di Verbania Intra che ha rivestito di canto solenne la celebrazione dell’Eucaristia, la bellezza e il valore della nostra vita consacrata quale riflesso della luce di Cristo.

La celebrazione dell’Eucaristia, centro della nostra giornata, è stata presieduta da don Ernesto Grignani, sdb,  incaricato diocesano  per la vita consacrata, con la concelebrazione  di altri 4 sacerdoti, ed ha avuto davvero quel tono di solennità e di festa che spalanca i cuori sull’infinito di Dio. Nell’omelia, richiamando sr Angela Vallese che scriveva: “ ci siamo fatte suore per assicurarci il paradiso; ma per guadagnare il paradiso ci vogliono dei sacrifici; portiamo la croce con coraggio e un giorno saremo contente”, don Grignani ha detto, tra l’altro: “se saremo capaci di fare questo (cioè se in questa vita mortale avremo partecipato alle sue sofferenze, lo avremo amato con tutto il cuore e servito con fedeltà e dedizione) anche noi un giorno, nell’Eternità beata, potremo contemplare la gloria del Dio Altissimo e del suo Figlio Gesù Cristo, la meta del nostro pellegrinaggio terreno. È proprio questo il compito della vita consacrata: indicare agli uomini del nostro tempo la via della salvezza, cioè la via del Paradiso!”.

La celebrazione dell’Eucaristia si è conclusa con la consegna alle festeggiate della lampada della fedeltà con l’augurio di continuare ad essere testimoni della luce, a portare sempre la fiaccola accesa, a tenerla in alto senza nasconderla, alimentandola con l’olio della fede, della speranza e dell’amore fino all’ultimo istante.

Dopo un breve  rinfresco offerto a tutti i presenti,  in una semplice visualizzazione  si è ripercorsa la chiamata delle festeggiate. Il canto del magnificat, visualizzato,  ha completato lo splendido mosaico della giornata, proiettandoci sulla continuità di un cammino nelle mani di Maria. Ella, che ha mantenuto fede al Sì detto al Signore in ogni momento della sua esistenza, ci aiuti  a rileggere le grandi cose che Dio ha operato ed opera nella nostra vita , in quella dell’Istituto, della Chiesa e del mondo ed essere  quelle pietre vive  del Monumento di gratitudine  che don Bosco ha voluto che fossimo.

La direttrice


 Sr Michelina Pellegrino